“Promuovere dialogo con le realtà locali è una priorità che favorisce lo sviluppo del nostro paese”. E’ quanto dichiarato, mercoledì 8, dal presidente dell’Associazione Politico-Culturale “Svolta la carta” Niko Albi, nel corso dell’intervista radiofonica nel programma “Il buonasera con Emanuel” su radio “L’isola che non c’è” condotto da Emanuel Scida.
Circa mezz’ora di confronto e argomentazioni di vario genere, Albi ha illustrato la linea programmatica di “Svolta la Carta” accennando qualche anticipazione in merito alla future iniziative.
“Il mese di maggio ci vedrà impegnanti con diversi appuntamenti, saremo nelle piazze con “Voce al Cittadino” e stiamo lavorando a un’iniziativa che vedrà il coinvolgimento di tutti coloro che vorranno confrontarsi sul tema scelto con il precedente sondaggio, ovvero: Lavoro, difficoltà e traguardi”.
Alla domanda del conduttore, di come fossero i rapporti con l’organo di governo locale e come valutasse l’operato della stessa, Albi ha risposto: “In merito ai rapporti con l’amministrazione comunale di Cotronei, esiste un assenza di dialogo e confronto, tutto ciò è avvertito anche nei confronti delle istanze poste dai cittadini stessi. E’ inutile dire che, questa mancanza sta alla base anche della nascita della nostra associazione.”
Non sono mancate le domande attinenti allo sviluppo del territorio silano: “La Sila è una risorsa che negli ultimi anni ha subito le conseguenze di un continuo degrado e solitudine. Sicuramente non abbiamo la verità in tasca al fine di trovare una soluzione ma, bisognerà tentarci e per farlo necessiterà instaurare un clima disteso e costruttivo, coinvolgendo gli operatori economici e tutte le sensibilità. Senza tutto ciò, pensare di lavorare a un progetto di sviluppo risulta molto difficile.
In conclusione: “approfitto dell’opportunità per lanciare un appello a tutti i gruppi politici e culturali del paese. Proviamo insieme a creare un dialogo, un confronto continuo, affinché si possa favorire la crescita del paese, quando parlo di crescita mi riferisco a quella sociale, tutto questo dovrebbe avvenire prescindendo dalle bandiere che si sventolano”.